DO IT YOUR WEB – LA STORIA

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Ok, non so affatto come iniziare questo post, ma vi informo che questo è il post numero 100 del mio Blog (si lo so che non si vede, ma “Do it Your Web “è un blog) e stavolta mi piacerebbe scrivere qualcosa di particolare, di getto, senza pensare troppo, ma allo stesso tempo celebrare in qualche modo questo piccolo risultato personale, più che altro perché non sarei mai aspettato che arrivassi a scrivere ben 100 articoli e avere voglia di scriverne ancora.

Stavolta non scriverò una guida, o recensirò un nuovo software, stavolta voglio semplicemente parlare di Do it Your Web, quindi se la cosa non interessa potete tranquillamente smettere di leggere, al contrario se siete affezionati lettori di questo Blog e vi interesserebbe capire qualcosina in più, beh mettetevi comodi, perché penso scriverò molto.

Chiamatemi Peppe Namir

Se c’è una cosa che odio, è scrivere di me stesso, a me piace non espormi troppo, ma non timidezza o per paura di chissà cosa, semplicemente non credo di essere una persona talmente straordinaria da volermi esporre, sono semplicemente uno dei tanti scemi che si passa il tempo a scrivere blog, testare programmi, appassionarsi pure all’aria che si respira, e tanto altro.

Purtroppo per questa volta, se voglio farvi capire lo spirito di questo blog, non posso proprio farne a meno, ma tranquilli faccio presto, perciò…………..Ciao tutti sono Peppe Namir e sono l’autore di questo blog.

Non voglio annoiarvi con storia della mia vita, perché sinceramente mi annoio io e vi annoiate pure voi, ma sappiate che ho avuto un infanzia tranquilla come tutti gli altri, ma credo che sia stata l’adolescenza la fase un tantinello più ribelle e agitata della mia vita.

Odiavo la scuola sopratutto le superiori, ma non perché non mi piacesse studiare, anzi, in fisica matematica, ma anche nelle materie umanistiche non me la cavavo affatto male, tuttavia non sono mai riuscito ad integrarmi completamente con i compagni di scuola.

Loro adoravano la musica dance io il Metal, loro adoravano essere tutti simili tra di loro anche nel modo di vestire , io uscivo con la prima cosa che mi capitava sottomano, loro ridevano a battute sconce che neanche capivano, e io invece no, in poche parole, per me loro erano strani, e per loro ero io lo strano ma non è che mi isolassi da loro, solo con capivo.

Ma non era solo la scuola il posto dove io mi sentissi a disagio, ma anche a casa mia, credo che mia mamma stessa non mi abbia mai capito, anzi credo proprio ancora adesso che non mi abbia mai conosciuto veramente.

Second life

L’ avvento di internet per me fu una grande svolta perché mi ha sempre fornito una finestra sul mondo e mi ha fatto conoscere sempre un sacco di cose interessanti, ma se c’è stata una cosa che ho sempre adorato fare in internet, è stato imparare e socializzare.

Una delle esperienze più belle sulla rete è stata Second Life, un vero e proprio mondo virtuale dove si aveva la possibilità di interagire con esso tramite un avatar ( il mio si chiamava Peppe Namir ) e socializzare con altri utenti , ma era anche possibile costruire oggetti virtuali da utilizzare nel mondo stesso ed è proprio grazie a questa possibilità che mi ha introdotto all’utilizzo di Blender.

Li ho conosciuto un sacco di persone in gamba e ho imparato un sacco di cose interessanti sull’open source e su molto altro, dovete sapere infatti che dentro il mondo virtuale stesso, era presente una vera e propria università, dove chiunque poteva assistere liberamente alle lezioni e partecipare liberamente ai vari dibattiti che si tenevano dentro l’università stessa

Gli insegnati erano davvero degli insegnanti nella vita reale, e mettevano il loro tempo a disposizione gratuitamente, anche io stesso con il tempo mi sono messo a dare lezioni li Linux.

In poche parole Second life mi ha fornito una via di fuga da un mondo che non capivo che non accettavo e che non mi ha mai accettato, ma non solo, in qualche modo mi ha dato modo di rendermi utile al prossimo anche se “Virtualmente” e questa cosa mi faceva sentire davvero bene.

Purtroppo un giorno per qualche strano motivo mi bannarono l’avatar da Second life e non ho mai saputo il perché ( roba proprietaria maledetta), ho provato a farne uno nuovo, ma sinceramente ero rimasto troppo scottato dal ban, di conseguenza ho abbandonato tutto.

La Mia Associazione

Dopo l’esperienza di Second Life fu un continuo vagare per il web cercando un esperienza che fosse simile, anche perché il mio lavoro ovvero aggiustare pc, mi regalava tantissimo tempo libero, sopratutto quando dovevo installare Windows su vecchie macchine , tra tempo di installazione, tempo di scaricamento dei driver, aggiornamenti e roba varia riuscivo letteralmente a stare ore ed ore ad imparare nuova roba grazie ad internet e ovviamente a tutti i miei clienti proponevo una installazione di Linux, anche con assistenza molto scontata, ma quasi tutti rifiutavano.

Ma nel frattempo notavo che quelli a cui l’avevo installato, non solo ne traevano giovamento, ma non volevano altro, e la cosa mi faceva davvero piacere.

Un bel giorno un amico mi propose di far parte di un associazione, la quale era in processo di formazione ma non aveva ne uno scopo ne uno statuto ben definito, e all’inizio non aveva a che fare in nessun modo con il software libero, era piuttosto un modo come un altro per cercare di fare qualche soldino sfruttando le capacità di ogni singolo membro, e a me proposero di realizzare web radio, cosa che si, era fattibile, ma non gratis come speravano loro, fu cosi che decisi di proporre introdurre Linux nello statuto dell’associazione causandone una vera e propria metamorfosi e divenendone cosi il vicepresidente.

Essendone uno dei pochi membri di questa “associazione” che conoscesse il sistema operativo Linux le difficoltà nel realizzare qualcosa di concreto, come ad esempio install fest, assistenza sul linux e altre cose non erano poche, tra le altre cose notavo che gli stessi membri erano sempre meno interessati all’argomento, erano più interessati a condividere minchiate sui social ( sopratutto il presidente stesso) e a trovare nuovi modi per far soldi . Si litigava spesso e alla fine tra un litigio e e l’altro, e una diversa visione delle cose o oserei dire proprio della vita, presi la decisione di abbandonare tutto.

Nel disastro più totale tuttavia abbiamo anche realizzato manifestazioni di promozione del sistema operativo libero con un discreto successo, ed ancora adesso faccio assistenza a persone conosciute grazie a questa associazione, quindi non fu un esperienza totalmente disastrosa.

L’ approdo su Telegram

Un altra bella scoperta della mia vita informaticamente parlando è stata Telegram, popolare piattaforma di messaggistica alternativa a whats up ( o come cavolo si scrive), in ogni caso, la scoprii per caso, e non ricordo esattamente il perché, ma quello che posso dirvi è che avevo scoperto una nuova mecca.

Telegram infatti permetteva agli utenti creare gruppi, e spesso questi gruppi discutono di un preciso argomento, e neanche il tempo di entrare, ero già iscritto ai vari gruppi di linux, grafica open source e molti altri.

Ovviamente stavo in alcuni gruppi più di altri, sopratutto quelli dove si smanettava con il software, e ovviamente il fare amicizia era inevitabile.

E anche su questa piattaforma ho dei bei ricordi, e ho visto nascere e morire diversi gruppi su Telegram, altri trasformarsi ed altri ancora nascere per puro caso, e fu proprio in uno di questi che nacque Do it Your Web.

do it your web

La nascita di Do it Your Web

Ok se siete arrivati fino a qui, vi faccio i miei complimenti perché mi rendo conto che è stata dura, ma prima di dirvi come è nato il blog ci tenevo a scrivervi chi sono, le mie vittorie e le mie delusioni e poi questo è il post numero 100, me lo voglio gustare fino alla fine, e ora che siete arrivati fino a qui vi posso finalmente dire che non mi ricordo come è nato questo blog 😀 , causa il mio cervello che secondo me è da un po’ vuole prendersi un pensionamento anticipato.

Quello che so è che come tutte le migliori idee sono nate per caso, da una chat di amici su Telegram e uno in particolare di cui non farò il nome( ma solo per rispetto della privacy ) tra una discussione e l’altra mi disse…………….Peppe apri un blog, e dopo un po’ altri amici si unirono all’appello, ma io viste le cattive esperienze che vi ho descritto molte righe più su, non ne avevo per niente voglia, e per di più dovevo ripassare qualcosa di WordPress e sinceramente non mi andava molto ma dopo ripetuti appelli, mi sono detto “vabbuò facciamolo”,

Che ci crediate o no, fu anche il nome a convincermi ad aprire il blog, Do It Your Web, mi piacque subito molto. Il nome non fu farina del mio sacco ma lo inventò sempre quell’adorabile rompiballe (in senso più che buono ovviamente) del mio amico il quale aveva semplicemente storpiato Do it yourself ( fai da te) in Do It your Web, che in inglese sarebbe “fai la tua rete” (credo eh) , ma non mi importava se avesse un significato in inglese, suonava tremendamente bene, in più quel “Do it” suonava come un “Fai , fallo, combatti” dava in qualche modo una forza e un significato al tutto.

Di solito si citano le frasi dei film, o dei libri, io vi citerò la frase dentro il volume di un fumetto, Wolverine, che recita cosi ” Un amico conosce la tua canzone preferita e te la fa ascoltare quando hai più bisogno di sentirla” e il mio amico senza saperlo mi ha dato esattamente quello che volevo sentire e quello che dovevo sentire.

Do it Your Web e l’hosting e WordPress

Una volta trovato il nome non restava che fare altro che realizzare i tutto e iniziare a scrivere, per l’hosting iniziai con Altervista (ovviamente gratis) il quale non mi dava quel senso di soddisfazione che cercavo, ma c’era di più il rapporto amore/odio che ho sempre avuto con WordPress.

Infatti non all’inizio non fu tutto rose e fiori Altervista era leeeentooo, e WordPress, beh aveva iniziato a rompere un tantino i cosiddetti con gli aggiornamenti e plugin.

Devo ammettere che mi lasciai prendere dallo sconforto e ne parlai ad un amico il quale mi disse “pe’ ho una vps che uso per i fatti miei, non mi costa nulla hostare un sito, in quanto a WordPress ci penso io” e fu cosi che spostai il sito da Altervista e Do it Your Web ebbe un dominio tutto suo.

Logo e grafica

Vi prego di considerare Do it your Web dal punto di vista grafico come un “lavori in corso” perenne non ci sarà mai graficamente un elemento stabile in questo sito e il motivo è molto semplice, il blog e mio, ed esattamente come me, tutto è in continua trasformazione. Infatti, ho iniziato con un tema tutto colorato e man mano l’ho reso sempre più omogeneo e professionale e per adesso mi piace cosi. Alche il logo ha subito qualche processo di trasformazione, qualcuno meno evidente qualche altro un po’ di più

Ci tengo tra le altre cose a dire che per la realizzazione grafica di questo sito utilizzo solo software open source, in barba a chi dice che con certi “programmacci” non si può lavorare

Ringraziamenti

Non posso che chiudere questo strano post, con dei ringraziamenti e inizio proprio da chi sta leggendo in questo momento e continuando:

  • Tutti i membri del gruppo Facezie ( ragazzi vi voglio bene)
  • i Ragazzi di exceed per il supporto quando wordpress mi fa imbestialire
  • La Mia Compagna che amo tantissimo e mi sopporta e supporta qualsiasi minchiata io faccia
  • Tutti i miei amici su Telegram con i quali ho condiviso gioie, emozioni e delusioni
  • Bill Gates per avermi fatto apprezzare un sistema operativo ma non windows
  • Tutti quelli che non conosco ma leggono di nascosto questo blog

Per questo post e tutto a voi studio

PS se non ci avete capito una cespola di questo strano e confusionario post……… niente paura, significa solo che siete sani di mente e scusate la noia 😛


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