COME SONO DIVENTATO UTENTE LINUX

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La mia recente riscoperta di Ubuntu Mate ha portato alla luce vecchi e piacevolissimi ricordi, di quando l’unico sistema operativo che conoscevo era Microsoft Windows, e il sistema operativo GNU/Linux ( chiamiamolo con il proprio nome e cognome almeno una volta) stava man mano crescendo e sopratutto sempre più alla portata di tutti, ma prima di iniziare voglio avvisarvi che anche questa è un post dove scrivo semplicemente una mia storia, se la cosa non interessa potete tranquillamente interrompere qui la lettura, in caso contrario, mettetevi comodi, rilassatevi e pregate che la lettura sia più scorrevole possibile, io ce la sto mettendo tutta ma la mia carriera di blogger smanettone è appena agli inizi, quindi siate clementi con me.

Come sono diventato smanettone

Ho avuto la fortuna di avere un padre appassionato di nuove tecnologie di conseguenza a casa mia i computer sono apparsi molto prima dell’avvento di internet. All’epoca o non si possedeva un computer o se ne possedeva uno soltanto a famiglia, casa mia non faceva certo eccezione possedevamo un solo PC ed era proprietà esclusiva di mio padre, il quale tornato da lavoro si chiudeva nella sua stanzetta e lo si vedeva sempre alle prese a smanettare con questo strano aggeggio. Io da piccolo non capivo cosa facesse esattamente, ma una cosa la sapevo, spesso e volentieri quando si stancava e si prendeva una pausa, mi faceva giocare al computer con il videogioco del flipper e io non vedevo l’ora di giocarci .

Questo videogioco aveva una grafica che molti bimbi Nutella definirebbero di merda perché aveva solo 2 colori, e la grafica era proprio minimale, come tutti i giochi dell’epoca del resto. Ma una cosa mi faceva impazzire di quel videogioco, ovvero la fluidità della pallina, i movimenti erano fluidi e sembravano veramente quelli di una pallina dentro un flipper, credo che inizi da li, il mio amore verso i computer.

Mio padre oltre ad essere appassionato alle nuove tecnologie, era appassionato di elettronica e questa passione lo portava a comprare tante riviste sull’argomento e nella fattispecie la rivista si chiamava “nuova elettronica” e conteneva tanti progetti per costruire nuovi aggeggi elettronici, dai modem ai puntatori laser, in poche parole era la bibbia dello smanettone moderno.

Ricordo che la stanza di papà era invasa da questi giornali e io li spogliavo tutti avidamente cercando di scoprire sempre qualcosa di nuovo e sognando un giorno di poter costruire qualcosa pure io, anche perché l’odore di pasta salda e di stagno non mi è mai stato estraneo in quanto mio padre si dilettava realizzare qualche progetto presente in questa rivista. Credo che la mia passione per lo smanettare derivi tutto da li, e da allora non ho mai smesso, ne di sognare ne di smanettare.

linux

Il mio primo pc con Linux

Correva l’anno 2007 e da allora di anni e di computer ne erano passati a casa mia, ma mai uno che fosse veramente mio, personale, dove poterci fare finalmente quello che voglio, ma dopo essermi fatto il culo squadrangolare lavorando come fattorino, e nonostante la politica del tempo ci chiamasse bamboccioni, riuscii finalmente a mettere i soldi da parte per comprare un pc tutto mio. Non era un computer che avesse grossissime prestazioni neanche per l’epoca, ma era tutto mio e ci potevo installare quello che volevo senza problemi.

Ovviamente all’epoca installai Windows Xp, e mi ricordo di averci fatto l’impossibile, non avete idea di quante volte o formattato e reinstallato quel sistema operativo e all’epoca pensando di non avere scelta mi arrendevo semplicemente all’idea che dovessi reinstallare continuamente sto scifo di sistema operativo, ma ci fu un particolare episodio che mi fece scattare la molla di provare altro e fu a causa di GTA San Andreas.

Dovete sapere che io non ho mai giocato la storia di GTA San Andreas, ma una cosa la sapevo fare bene Cazzeggiare dentro il gioco e installare le mod, ed ero arrivato ad installare l’impossibile dentro quel gioco, non avevo più GTA San Andreas, avevo un pastone di roba fighissima con la quale mi divertivo un sacco, ma un bel giorno mi si palesò davanti la classica e tristemente famosa blue screen of death e persi tutto, non ho mai capito cosa successe quel giorno o il perché, forse era il destino ho forse era successo qualcosa lato hardware, ma successe e la cosa mi fece molto arrabbiare .

Credo che qualche santo in paradiso sia ancora stordito dalle bestemmie che ho gentilmente espletato quel particolare giorno, e credo che a Bill Gates gli sia venuto un piccolo ma intenso dolorino ai testicoli per tutte le volte che l’ho maledetto, ma quel particolare giorno decisi che la microsoft non sarebbe mai entrata più dentro il mio computer.

Fu cosi che feci qualche ragionamento sui possibili sostituti di windows e feci qualche ricerca su internet con windows in modalità provvisoria ( o forse era un altra partizione non ricordo) e inserii nel motori di ricerca la parola Linux.

Avevo sentito parlare di questo sistema operativo e aveva la fama di essere difficilissimo, solo i più grandi utenti nerd potevano gestire un tale sistema operativo, bisognava possedere 8 lauree, 120 master e mandare a fanculo Bill Gates prima di riuscire ad installare questo sistema operativo sul proprio computer, e dato che l’ultimo punto lo avevo fatto benissimo, decisi di conosce meglio questo sistema “super mega difficile”

Ubuntu

Non so adesso, ma prima se scrivevi Linux sul famosissimo motore di ricerca che ti conosce meglio di te stesso quando scrivevi Linux ti compariva la parolina Ubuntu. E fu proprio quella parola che mi apri un mondo e fu la dicitura “Linux for Human Beings” ovvero “Linux per essere umani” che mi incuriosiva non poco.

Scoprii subito dopo che Ubuntu era una distribuzione linux ( che all’epoca non avevo chiaro cosa significasse ma chi se ne fregava) sviluppata da Canonical, la quale aveva la particolarità di essere capeggiata da un tizio talmente ricco dal nome impronunciabile (Mark Shuttleworth)  da potersi permette una passeggiatina nello spazio, chi cacchio lo poteva sapere mai che sto tizio un giorno avrebbe aperto la moda “riccone nello spazio”

Ma la cosa non finiva qui, a quanto pare questa distribuzione Linux era facile da utilizzare, aveva i driver delle periferiche preinstallati, e non solo aveva pure il software preinstallato e se la cosa ancora non bastasse la potevi provare in modalità live, ovvero senza installare nulla sul tuo hard disk che all’epoca per windows era fantascienza.

In poche parole tutto quello che avevo sentito sul sistema operativo Linux erano minchiate con il botto, decisi cosi di provarlo e vedere se esisteva una versione cracckata, pratica ancora adesso molto in voga tra gli utenti Windows, ma poi scoprii che era pure gratis completa e senza Crack.

La cosa mi straniva alquanto, era una cosa insolita, tutta sta roba gratis? ma decisi in ogni caso di provarla, tanto in ogni caso non avevo nulla da perdere.

Di conseguenza scesi di corsa a comprare un CD ( il primo di una lunga serie), scaricai l’iso , e feci tutta la procedura per avviare ubuntu in live.

Primo avvio

Una volta avviato in live la situazione era la seguente, avevo un sistema operativo perfettamente funzionante che girava sul cd e le parole che mi uscirono quel giorno furono “che figata immonda” ma allo stesso tempo era tutto alieno, insolito e adesso che faccio?

C’è da dire che l’aspetto del sistema operativo all’epoca lasciasse un tantinello a desiderare, sto marrone scelto come colore principale non è che sia il massimo della vita, tuttavia funzionava tutto!!! ma proprio tutto!! dalla connessione internet alla stampante di conseguenza provai ad installarlo definitivamente sul mio pc.

Benvenuto nuovo mondo!!

Una volta installato devo ammettere che ci misi un po’ per capire come gestire il sistema operativo, ma non era difficile, piuttosto era diverso. Se prima per risolvere un problema ti rivolgevi al tecnico improvvisato di turno, ovvero il classico cuggino che sa tutto, qui si utilizzavo i forum per fornire e ricevere assistenza e facevi parte di una comunità di utenti, e questa cosa poi si rivelerà per me essere molto importante. Per la prima volta non sei tu e il pc ma fai parte di una comunità pronta ad aiutarti, basta avere un minimo di apertura mentale e tendere semplicemente la mano.

Con il tempo si diventa utenti esperti e si ha una concezione tutta nuova di come sia, e come funziona un computer e tutto questo senza dimenticare la componente umana, cosa che ultimamente viene sempre più a mancare perché con i sistemi operativi proprietari, vanno togliendo sempre più le libertà che deve avere un utente e non sto parlando delle libertà della licenza open source, sto parlando proprio di libertà di decidere come utilizzare il sistema operativo dentro la tua macchina, il software magari è loro ma l’hardware è tuo e devi poterci fare il cazzo che ti pare.

Conclusioni

Questa è stata la mia prima esperienza con ubuntu mi faceva piacere raccontarvela, ovviamente con il tempo ho cambiato e provato decine e decine di sistemi operativi basati su linux come penso voi e possiamo condividere le nostre esperienze sul mio gruppo telegram se vi fa piacere, per me è sempre stata importante la componente umana, ed è diventata quasi una missione diffondere la cultura del software libero ma sopratutto la cultura della libertà.

Per oggi è tutto Al prossimo post


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